“So che avere una libreria in ordine, con tutto catalogato, dove uno dice: “quel tal libro che parla del tale argomento so per certo che nello scaffale B2 al settimo piano sigla 6-15″ e va là e se lo prende, poi lo rimetto al suo posto, tutto questo dicevo so che, almeno per me, è un sogno, un pio desiderio, un’utopia irrealizzabile perché i libri sono, forse devono essere, una piacevole condanna, una dolce maledizione…”
La recensione di questa biografia a quattro mani è impossibile e semplicissima al tempo stesso.
Impossibile perché sono pagine così opulente e dense anche nella loro asciuttezza che si finirebbe per descriverle parola per parola.
Dall’altra è così semplice che la recensione si potrebbe ridurre, proprio per evitare di anticipare troppo, al consiglio condensato in una frase: leggilo, è bellissimo.
La seconda parte curata da Alberto Bertoni analizza la carriera artistica vera e propria del cantautore, in modo dettagliato, mai schematico, continuando naturalmente il flusso della prima parte, quella in cui Guccini racconta Francesco ed il suo mondo con la tenerezza concreta di una chiacchierata senza argini né fretta: la famiglia, la fame, la guerra, l’imparare a fumare, gli amori, la musica, lo studio e l’insegnamento, i libri ed i fumetti.
Una chiacchiera cervantiana, che da un particolare, un volto, un ricordo pallido, ricostruisce una storia a sé ma necessaria in qualche modo alla narrazione, proprio come le novelle interpolari…